La giostra non smette mai di girare. Le Camere di Sophie e il loro album
La giostra non smette mai di girare, è la frase che viene ripetuta più volte nella famosa serie televisiva Grey’s Anatomy e Lia lo sa bene, sa bene che il tempo passa inevitabilmente. Tuttavia Lia vorrebbe fermarsi e tornare indietro su quella giostra su cui saliva spesso da bambina, per riacquistare in un attimo la sua fanciullezza e la sua spensieratezza.
Lia e la sua giostra è l’ultima traccia dell’album Le Camere di Sophie, del duo omonimo composto da Raffaele Tindaro (pianoforte e voce) e Fabrizio Ribaudo (batteria).
L’album è composto da 10 tracce che se possono dirsi accomunate dal punto di vista musicale, lo stesso non si può dire per quanto riguarda il punto di vista contenutistico. Le canzoni infatti spaziano da un argomento all’altro, mantenendo sempre la solita punta di sarcasmo e ironia. Si parla dell’amore in tutte le sue sfaccettature, dall’amore difficile da condividere quando si intromettono in una relazione la routine e una percezione distorta del proprio ego, come in Per dirti come, all’amore assoluto e la dedizione per una persona, in Portami, e all’amore visto come abbandono e perdita, in Frammenti adorabili.
Ma Le Camere di Sophie non è solo amore, è anche incertezza della vita che si sta vivendo, come in Ancora non so, ed è soprattutto una critica nei confronti della società che ci prende in giro con politici, Tv, giornali e media, in Sicuro che non hai mai letto Freud?
Ma ecco che nell’album fanno capolino anche testi che sembrano riflettere un aspetto della vita e dell’esperienza de Le Camere di Sophie, Dante e L’ora della festa, in cui con intento parodico si canta la difficoltà degli artisti di ritagliarsi il proprio posto in una società che vuole tutti medici e avvocati, perché ritiene che siano le uniche professioni serie e degne di nota.
Le Camere di Sophie è assolutamente un album da non lasciare su uno scaffale solo e dimenticato, perché Raffaele Tindaro e Fabrizio Ribaudo sono riusciti a trovare il segreto per distinguersi e per continuare a vivere bene, guardare e descrivere il mondo con ironia, che non tutti sono in grado di cogliere, ma che differenzia coloro che corrono dietro ai loro impegni giornalieri e quelli che si fermano un attimo a riflettere su quello che fanno.